Aggiornamento al 12 Marzo 2020
Come immaginerete, non sarà possibile realizzare la Festa Dèi Camminanti quando e come era stata concepita.
Stiamo provando ad immaginare la Festa non più come un unico evento, ma come un percorso che ci accompagni per un tempo più lungo, non appena potremo tornare a camminare vicini…
Ci lasciamo la possibilità di restare in contatto con chi vorrà esserlo perché interessato a “camminare assieme” e a quanto tentiamo di raccontare ogni anno con la Festa da quando siamo nati come Associazione. Vi invitiamo perciò a leggere il programma (qui) che avevamo preparato quest’anno con passione e a manifestare il vostro interesse a uno o più eventi per essere così ricontattati nel caso riuscissimo a riproporre l’evento specifico. Per manifestare il vostro interesse, potete scrivere una mail o simulare l’iscrizione sul form che era stato predisposto e che trovate nella pagina dell’evento stesso.
Un passo alla volta vi diremo cosa di questo programma potrà essere fatto e quando.
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Vicopisano (PI), 06 marzo 2020.
Siamo andati on line in piena emergenza coronavirus. Le iscrizioni sono aperte e già fioccano le prenotazioni (GRAZIE! Ci sono già due eventi sold out!). C’è una grande fiducia attorno alla nostra festa. Inaspettata in questo momento. Ancora, Grazie!
Non sappiamo come la situazione evolverà. Nel trascorrere del tempo le cose possono cambiare in modo che non ci è dato di prevedere, anche se manca meno di un mese.
Pronti a rimodulare, modificare, cambiare in ogni momento la nostra posizione, oggi CONFERMIAMO la Festa. Ma cosa confermiamo?
La nostra è una Festa all’aperto con ampi spazi e lunghe prospettive (fino all’orizzonte).
Tutto quello che potremo fare lo realizzeremo, rispettando le disposizioni di salute pubblica richieste. Ci vantiamo di prenderci cura dell’umano e dell’ambiente. Come non rispettare il benessere ad ampio raggio delle persone e dell’ambiente?
Daremo indicazioni specifiche evento per evento, dopo il 15 marzo.
Può essere che la Festa dovrà ridursi, contrarsi, limitarsi, ma ci saremo, anche con un’unica attività a raccontare la nostra visione. O forse saremo solo qui a raccontarla, virtualmente presenti, in caso di possibili provvedimenti estremamente restrittivi. Intanto leggete il programma (qui): è pronto, è bello e accattivante come sempre. Forse dovremo accontentarci di questo.
In questo momento oltre a rifinire l’organizzazione, noi vorremmo/dovremmo raccontarvi la Festa Dèi Camminnati del 3, 4 e 5 aprile prossimi sul Monte Pisano, promuoverla, invitarvi a partecipare e a mettervi in viaggio, chiedervi di affidarvi a noi, a chi vi ospiterà, trasporterà, darà da mangiare e condurrà a piedi per i monti e le pianure della nostra zona. Sarebbe il momento più frizzante, festoso e gioioso, quello in cui raccontiamo pubblicamente il senso del nostro lavoro e in cui riversiamo tutto il nostro amore per l’umano e per la natura e che ci riunisce insieme in questa impresa ogni anno.
Come possiamo promuovere la Festa in questo momento? Non lo faremo nel modo in cui avevamo pensato, non è il momento, ma aspettiamo le vostre iscrizioni e vi racconteremo lo stesso la festa per contagiarvi volentieri, questo sì, del senso che noi diamo alle relazioni uomo/ambiente, natura/civiltà su cui questa vicenda dice molto, a chi ha cuore e mente finalmente pronti a recepire i campanelli di allarme che suonano senza sosta.
Noi, specie umana, non siamo i padroni della Terra che è invece abitata da tanto altro che va oltre la nostra potenza e con cui dovremmo finalmente instaurare una relazione che prima di tutto riconosca tutto quanto è al di là di noi. Quando si è attratti da qualcosa di altro da noi, la natura per esempio, questa attrazione è rispettosa e fedele quando se ne riconosca la differenza inappropriabile e inafferabile. L’appropriazione è indebita: è un’inclusione nel sé che ci rende infedeli prima di tutto alla nostra capacità di intendere, di ascoltare, di rispettare, di includere senza afferrare quanto ci è dato. Quando sapremo riconoscere tutto quello che su questa Terra non è Noi, non è nostro, forse ci vivremo meglio, in pace e in salute e lo permetteremo anche a chi e a ciò che è al di fuori di noi. Finalmente inizierà tra noi e la Natura per la prima volta nella storia, o ricomincerà, un viaggio comune d’amore, cioè di relazione. Avremo a disposizione tutto quanto c’è su questa Terra senza possederlo.
Coltivare tutte quelle attività all’aperto, nel selvatico, fatte di silenzio, bellezza, fatica fisica, spossesso e che ci ripropongono l’umiltà della nostra posizione su questa Terra non può che farci del bene. Stare in relazione con il mondo dal chiuso delle nostre “cose”, dai pertugi preformattati, asettici e virtuali dei nostri device può essere possibile, necessario per alcuni aspetti della nostra vita attuale, ma non è il modo migliore di guarire e di curare la nostra relazione con la Terra. Non tappiamoci in casa: stare chiusi in una stanza è una forma di rumore che ci impedisce di ascoltare e di stare in relazione con la nostra grande casa, la Natura.
Vi aspettiamo.