PER CAMMINARE ALLA FESTA
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Una pagina con tutti, ma proprio tutti, i cammini
- Cammini di pochi o di tanti passi
- Cammini che, insieme ai passi, muovono le idee
- Cammini di giorno, di notte, all’alba o al tramonto
- Passi che si alternano a merende, pranzi o cene
- Cammini nutriti dai libri, dalla musica o da incursioni artistiche estemporanee.
- Un cammino, che è un transito in compagnia dei migranti afghani e pakistani, giunti fin qua via terra, ora ospiti a Vicopisano. Avranno camminato? Che storie avranno da raccontare? Con le parole, coi sorrisi o con lo sguardo?
- Cammini che camminano e basta!
Quando si cammina con il solo zaino sulle spalle, ogni incontro con umani, minerali, vegetali o animali è un saluto, uno scambio, anche solo di occhi o di sospiri, perché le parole potrebbero essere sostenute da trame linguisitiche sconosciute.
Incontrarsi a piedi ci prepara ad un ascolto più sottile e attento? Quando arriveremo là dove le note o le parole, non amplificate neppure dalle mura di una sala, risuonano lievi e dolci nel vento e nella brezza che il tramonto solleva, scopriremo che arrivarci a piedi prepara ad un ascolto più sottile e attento.
Lo sai? Ci sono 3, anzi 4 gite in Verruca, la montagna da cui Leonardo guardò l’Arno, la montagna con la fortezza, il confine tra Vico e Calci. Poi ce n’è un’altra, la 5°: una Verruca tra Collodi e Pescia. Già perché la Festa quest’anno si estende verso nord oltre Altopascio sulle colline di Montecarlo e Pescia per collegarsi poi sabato con un lungo impegnativo cammino fino a Vicopisano.